Poche scuse, il lunedì è e rimane un giorno ad alto contenuto di caos, inerzia, ansia e lieve depressione. Esiste anche un termine che rende bene l’idea: monday blues. Non è difficile da capire, la cosa davvero difficile è quella di alzarsi dal letto dopo un week end di svago e lentezza per riprendere a correre e fare cose. A tutto questo si somma l’agitazione tipica del freelance, quello stato emotivo
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Sono solo io che da ieri compilo to-do-list come una pazza isterica cercando di organizzare al meglio le nuove attività, chiudere le vecchie, riprendere in mano quelle in stand by durante la pausa natalizia nella speranza di non iniziare il nuovo anno perdendomi già dei pezzi? No, vero? Il colmo del colmo arriverà tra qualche giorno, quando dovrò scrivere la to-do-list delle to-do-list. Ne sono certa. Diciamo però che come sempre
Lo avevo detto, ho una passione per le wishlist e poi una grande passione per i libri. I libri mi circondano da sempre. Li amo, li custodisco con cura, sono sparsi nelle librerie di casa (ne conto almeno 8 al momento), sui comodini, sulle mensole, li porto con me nei viaggi, anche nei piccoli spostamenti. Per tanti anni i libri d’arte sono stati la mia passione, e la laurea in Lettere Moderne con
Premessa: nel caos che mi circonda arriva sempre quel giorno (tipo oggi, fuori piove e la luna nera avanza – no, non quella in cielo) in cui mi sento con la produttività di un bradipo stanco e la concentrazione di un bambino di 6 mesi. Così, la cosa più saggia a cui penso è che devo fare qualcosa per svoltare le abitudini, ottimizzare le giornate, concretizzare di più, ogni giorno,